Chiesa San Gregorio Magno

Del fronte della chiesa non è rimasto in piedi nulla dopo il sima, ma è stato possibile giungere, con buona approssimazione, alle dimensioni originarie. Le pareti crollate sono ricostruite in muratura portante intonacata e verniciata bianca. All’interno della nuova trama muraria vengono inserititi i frammenti recuperati evidenziati ed esaltati come frammenti della memoria del monumento.

La luce diviene elemento di arredo, di ridisegno di quelle pareti che oggi, altrimenti, sarebbero spoglie. Il tema della luce viene proposto sviluppando tre tematiche principali:

- la facciata principale della chiesa viene ricostruita con disegno analogo a quello antecedente con un tipo particolare di cemento, definito "luminoso",  “mattoni” di cemento additivato da speciali resine che consentono alla luce di filtrare e attraversare il materiale solido;

- il secondo riferimento alla luce riguarda le navate che presentavano tre finestre ciascuna nella parte alta. Il progetto prevede la ricostruzione delle navate laterali in muratura intonacata.

- il terzo riferimento rigurda la navata sud, nella quale vengono riprodotte sulle pareti interne scarne alcune leggere incisioni che rappresentano le tracce del pentagramma gregoriano, le cui combinazioni generano i cosidetti “neumi gregoriani” che in fase di progetto non sono altro che punti luminosi. I “camini di luce” sono otto, lo stesso numero delle vittime perite nel crollo della chiesa. Le falde e l'intero intradosso, sono completate da un controsoffitto in legno di castagno predisposto per accogliere la memoria dell'antico disegno riproponendo la decorazione a spire e girali originaria, con alcune modifiche.


WEB AGENCY