Mancano i concorsi

In tutto l’occidente civile (e non solo) tutte le opere pubbliche o di utilizzo pubblico vengono realizzate a seguito di concorso di progettazione. Questa pratica consente di acquisire, attravero la competizione e il confronto fra diversi architetti, la soluzione che meglio soddisfa l’esigenza del committente e della collettività che la commissiona. Anche in Itaia questa pratica si è diffusa, soprattutto perché imposta dalla normativa vigente. Vengono così banditi decine di concorsi al mese per la sistemazione di piazze, spazi pubblici, centri collettivi, solo Napoli ed i suoi  illuminati amministratori, come per molte cose, riesce a porsi su di un piano diverso. Dopo l’affidamento di incarico di progettazione direttoe senza concorso per la sistemazione di Piazza Municipio, del Museo Madre, di Piazza Garibaldi, di PIAzza Dante e di tutte già realizzate stazioni della metropolitana, ieri i nostri amministratori hanno dato l’ennesima prova che le logiche vetero-borboniche che pensavamo superate dalla ormai morta “rinascenza napoletana” sono ancora vigenti. Altro che concorsi di architettura, senza alcun confronto e tentennamento è stato affidato incarico di progettazione diretto per la progettazione delle cinque costruende stazioni della linea sei della metropolitana al altrettanti professionisti. LA stazione di Mergellina è stata affidata a Vittorio Magnano Lampugnani, quella di San Pasquale a Boris Pedrecca, quella di Piazza Municipio al solito Alvaro Siza Viera, per l’arco Mirelli a Hans Kollhoff e, unico napoletano, la stazione di Chiaia all’ex preside della facoltà di architettura Umberto Siola.Ma è possibile che non riusciamo ad affrancarci da queste logiche?
Tutte le grandi città del mondo accettano il confronto fra idee e filosofie costruttive arricchendosi dal confronto fra progettisti, è possibile che solo il provincialismo dei nostri amministratori non riesce a liberarsi dalla paura del concorso che, per definizione, può giungere a risultati inaspettati? Perché siamo condannati a questa mediocrità, la città non merita proprio nulla di meglio che le vecchie logiche?


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