Piazza I Ottobre
Scopo prioritario del progetto è quello di restituire alla città la possibilità di vivere questa piazza su più livelli: dalla quota di calpestio odierna a quella di frequentazione romana attraverso un percorso che porta all'anfiteatro romano. Così percorrere questo spazio urbano sarà come viaggiare nel tempo fiancheggiando le testimonianze di epoche diverse che emergono dal terreno per recuperare la spazialità dell’epoca romana. Il corpo d’ingresso all’intera area archeologica, che ospita le funzioni di biglietteria e bar, si configura dunque come una vera e propria macchina del tempo, incastrata tra passato e presente.
Il progetto nasce dall’esigenza di ordinare la nuova piazza secondo le principali direzioni che oggi permettono di accedervi e secondo gli assi visuali privilegiati verso le emergenze archeologiche e paesistiche, nonché dall’intento di proteggere tale spazio urbano, luogo di incontro e di sosta ma anche polo d’attrazione culturale con notevole vocazione turistica, da possibili elementi di disturbo per la fruzione.
Gli assi geometrici principali sono determinati da un cono ottico che da sud inquadra la parte visibile dell’anfiteatro e che individua planimetricamente l’invaso della nuova piazza urbana generando una gerarchia tra aree pavimentate e spazi verdi. Altri assi che generano la geometria della piazza sono dati dalle giaciture di via Domenico Russo (che dal previsto stazionamento degli autobus turistici porta alla piazza), da via Tifatina, e da via Anfiteatro che come indicato dagli studi di prefattibilità eseguiti sulla città ricade in quei “percorsi forti” che connettono il centro all’anfiteatro.