Restauro della chiesa di San Francesco a Mirandola

Gnosis propone una sintesi tra l’esigenza di recuperare le forme della chiesa, l’utilizzo di tecniche costruttive compatibili con le parti superstiti e la necessità di realizzare un intervento chiaramente distinguibile. Si è prima di tutto scelto di utilizzare, per le murature da ricostruire, il mattone in laterizio. Ciò rende il complesso staticamente e sismicamente coerente, evitando che le parti di nuova realizzazione possano risultare più rigide di quelle preesistenti.

La ricostruzione delle parti crollate appare come un delicato lavoro di “rammaglio” che rifugia da semplicistiche riproposizioni in stile dell’antico. Non viene variata la conformazione spaziale degli ambienti ma le parti di volte crollate vengono ricostruite utilizzando alcarecci in legno. Il fruitore, entrato all’interno della chiesa vede le antiche forme percependo con chiarezza quali sono le parti sopravvissute rispetto a quelle di nuova realizzazione. La torre campanaria viene riproposta per dimensione e materiale. Per questo è previsto l’utilizzo di una struttura metallica a traliccio alla quale sono fissati, a corsi alterni, degli elementi orizzontali in laterizio. Questo “tessuto” murario presenta, alternativamente, un corso privo di mattoni. Ciò consente alla torre di apparire leggera e permeabile alla luce ma, per chi la osserva dal basso, di mantenere una sostanziale matericità. Questa vibrazione rende chiaramente distinguibile il nuovo intervento e, al contempo, ricorda alla collettività, l’evento sismico che ha distrutto il precedente campanile.


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